|
Di anni 45. Nato il 20 dicembre 1899 a Santa Cristina e Bissione, in provincia di Pavia. Sposato. Di professione operaio specializzato alla Necchi di Pavia. Pietro Gatti dopo l’8 settembre inizia a svolgere attività di propaganda antifascista allo stabilimento pavese della Vittorio Necchi, presso il quale lavora. Circa un anno dopo, il 5 settembre 1944, è arrestato da alcuni militi della Guardia nazionale repubblicana (GNR).Trasferito alle carceri di San Vittore, a Milano, il 20 di settembre, è immediatamente destinato al lager di Bolzano. Inviato quindi a Dachau il 5 ottobre, vi giungerà il 9 dello stesso mese. Si spegnerà nel campo di concentramento il 16 marzo 1945.
Sua è la lettera indirizzata alla moglie Lina, scritta il 4 ottobre 1944 mentre si trovava nel lager di Bolzano.
"Mia adorata Lina, sei ancora in collera con me? Credo di no perché sei molto buona, e poi le sofferenze più morali che materiali che mi affligono, mi faranno certo perdonare tutti i dispiaceri che ti ho dato e che mio malgrado ti do. Desidererei Lina cara che ti trasferiresti a Trovo e anzi credo che ci sia già, qui ho saputo che Pavia è stato di nuovo bombardata, e m'immagino la nostra casa distrutta, così come è distrutta la nostra felicità.
Lina sei andata in fabbrica a prendere il salario? Non avere vergogna, cerca del Direttore Sig. Gastaldi e vedrai che farà qualcosa per te e per me. Sai Lina e già un mese che non ci vediamo e mi sembra ieri, e purtroppo è cosi tanto tempo. Lina ti penso in buona salute e fidente nell'avvenire. Io me la campo così è così, credo di trovarmi nelle stesse condizioni di Peppino. Lo stomaco fa giudizio. Forse cambiamo posto, a giorni, però scrivimi sempre se puoi. Ti bacio caramente Linetta mia e perdonami tuo Pietro. 4 - 10 - 44"
(Fonte: http://anpiprovincialepavia.blogspot.com/) |