Partigiano appartenente alla 167^ Brigata SAP, nato a San Colombano al Lambro il 7 settembre 1922.  Troviamo il ricordo di Dalcerri Bruno nella testimonianza del partigiano Giovanni Beccali. Egli scrive: " Il grosso rastrellamento iniziato il 23 novembre 1944 sulle montagne pavesi e piacentine era stato svolto con mezzi eccezionali e i nostri ripetuti sforzi per fermarlo si erano rivelati quanto prima insufficienti. Decidemmo allora di non contrastare il nemico in campo aperto e di ritornare in pianura. Verso la metà dicembre, io, Carlo Porrini, Bruno Dalcerri ed altri partigiani della nostra brigata attraversammo la linea tedesca e fascista e ci insediammo nuovamente attorno a Chignolo. Lì, dopo alcuni giorni, il nostro gruppo ricevette l'ordine di fare una puntata a Camporinaldo di Miradolo, dove avrebbe incontrato alcuni membri del CLN di Milano. Si occuparono del problema Dalcerri e Porrini, i quali, per poter raggiungere nel più breve tempo possibile il luogo dell'incontro, si procurarono una bicicletta. Io, con rammarico, non potei unirmi a loro perchè, essendo stato colpito da febbre influenzale, dovevo rimanere immobile e in un luogo riscaldato. Giunti nei pressi di Camporinaldo i due si imbatterono in una pattuglia della GNR di Corteolona, che evidentemente era stata informata del loro arrivo. Vennero quindi arrestati  e, dopo essere stati condotti con la forza presso il muro di cinta del cimitero del paese, furono fucilati. Se fossi stato con loro sicuramente avrei subito la stessa sorte. La perdita di Porrini e Dalcerri fu per me molto dolorosa, in modo particolare quella di Porrini con il quale avevo avuto rapporti più che fraterni per tutto il corso della lotta e nel contempo avevo svolto compiti politici importanti. Insieme infatti, fin dall'inizio del 1943, avevamo creato l'organizzazione antifascista a Chignolo Po affrontando poi tutte le peripezie conseguenti alla scelta iniziale. In quelle circostanze ho avuto modo di conoscere fino in fondo Carlo Porrini e posso dire, senza il timore di essere smentito, che è stato una persona dotata di una forte carica umana, una persona altruistica, leale e coraggiosa fino all'inverosimile. La vita di Porrini meriterebbe quindi di essere studiata e additata come esempio alle nuove generazioni".