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Medaglia d'oro al Valor Militare per il sacrificio tributato nel combattimento della battagli di Cantalupo Ligure il 2 febbraio 1945.
Il 26 dicembre 1962 L'allora Unione Sovietica conferi a Fiodor il titolo di "Eroe dell'Unione Sovietica per eroismo e coraggio dimostrati nella lotta contro contro gli occupanti nazi-fascisti combattendo nel distaccamento di partigiani italiani durante la II^ guerra mondiale"
Si riportano qui di seguito due testimonianze della battaglia di Cantalupo Ligure
(Tratto da: “ I Sentieri della Liberta” Isral – Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Ghilardini” )
Il 2 febbraio 1945, alle otto del mattino, un centinaio di soldati tedeschi e prigionieri turchestani dell'esercito russo arruolati dai nazisti, i "mongoli", occupano il paese di Cantalupo Ligure. I distaccamenti partigiani Castiglione e Franchi, richiamati Comareto e Roccaforte, circondano il paese e attaccano poco dopo mezzogiorno, sorprendendo i "mongoli" che si avviavano in doppia fila indiana verso il ponte sul Borbera a San Nazzaro. In poche ore i partigiani li volgono in fuga, facendo sei morti, cinque feriti e quarantuno prigionieri. Una cinquantina di tedeschi e di mongoli riescono a fuggire lungo il greto del Borbera.
La battaglia di Cantalupo Ligure – 2 febbraio 1945
(Testimonianza di Giovanni Curato dell’Anpi Val Borbera – 8ottobre 2022 davanti al monumento di Fiodor a Cantalupo Ligure)
Qui c’è stata una delle battaglie più cruente di questa storia partigiana, però il monumento a Fjiodr è importante per tante altre ragioni, tra l’altro Fjodor, essendo russo, era un prigioniero a Chiavari dove c’era un campo di prigionieri russi che venivano dalla guerra. All’8 settembre sono scappati e qui sono diventati partigiani. Cioè come sono diventati partigiani…la storia non è sicurissima, in parte è una leggenda: a Tortona, che era un nodo ferroviario importante, i treni si fermavano, anche i treni pieni di soldati italiani prigionieri che i tedeschi rastrellavano per portarli in Germania. Si è presentato Curone, Mario Silla, un comunista di Tortona; ovviamente per andare alla stazione così a parlare con questa gente, s’è vestito da fascista. È andato in questi vagoni e cercava di far scappare questi prigionieri che erano soldati o erano inglesi, russi, eccetera. Nessuno voleva scappare, vedevano questo qui vestito da fascista e dicevano …”che cazzo vuole!”
Pare che proprio Fiodor abbia capito “se non veniva vestito da fascista come veniva alla stazione?” e ha convinto molti di questi suoi compagni a scendere. Sono venuti puoi qui perché Curone curava soprattutto il reclutamento dei giovani che …, c’era tutta una strada che ancora oggi viene fatta, un sentiero che da Tortona portava qui e si imbandavano, cioè entravano nelle bande, nelle bande dei partigiani e infatti qui è stato fatto un distaccamento praticamente solo di russi… a Roccaforte comandati da Pinan (Giuseppe Salvarezza) che era un contadino di Busalla … di Sarissola, già piuttosto esperto, bravissimo, che poi è stato ucciso e la divisione è stata intitolata a lui.
Questi russi, se andate a Roccaforte, c’è la targa, andavano a scuola di italiano dalla maestra fascista … eh, eh! della scuola perché … e c’è ancora chi vive e si ricorda di questi ragazzoni …chissà perché i russi erano tutti grandi e grossi e anche … (faceva il gesto di bere), però erano degli ottimi combattenti.
Comunque, per farla breve, qui c’è stato questo scontro tra i parigiani erano su queste colline e, … l’inverno era passato con questo rastrellamento terribile, per cui le donne l’hanno pagata per via degli stupri, poi ci sono stati i catturati, tra cui Pinan e fucilati sul posto perché presi con le armi in mano, poi comunque sapevano tutti che erano partigiani. E tutto questo è durato fino alla fine di gennaio. I tedeschi, non potendo fermare qui delle truppe, cosa facevano? Facevano dei pattuglioni di 80 o 100 uomini che attraversavano la valle; ci sono state molte di queste traversate, che andavano fin lassù, dove abito io a Carega. Là però l’hanno pagata cara! Perché nessuno di quei pattuglioni poi … non molti sono tornati, perché là i partigiani erano riusciti a tenere le formazioni ... la Brigata Iori, l’altra brigata, quelle che difendevano il comando … perché la gente conosce le battaglie di pianura, ma i tedeschi i morti li hanno avuti lassù… e nessuno sa il numero, i contadini, finita la guerra, trovavano un po’ di ossa, qualche elmetto, qualcosa, di solito erano, oltre ai partigiani, tedeschi che la pagavano cara perché laggiù le formazioni che erano rimaste unite, che non si erano chiuse nelle buche o scese in pianura, là hanno continuato a combattere … però, era stato un inverno tremendo, c’era più di un metro di neve.
Uno di questi pattuglioni esce da Pertuso per andare su fino a Cabella; era composto da mongoli che, come al solito, gli ufficiali e i sottufficiali erano tedeschi. Sono arrivati, purtroppo il blocco partigiano era aperto, perché li stazionavano i partigiani; si son fermati in quella casa lì, la casa del Bertagnin. Han fatto quello che han fatto, hanno mangiato poi son partiti incolonnati. Nel frattempo, però erano stati visti, allora i partigiani che erano disponibili si sono fermati in queste colline e lì, su quella curva lì, lì c’era Lazagna, Toscano e gli altri comandanti; quando i mongoli sono arrivati qui è cominciata la battaglia.
Quando è cominciata la sparatoria erano circondati e sono ritornati nella casa laggiù da cui erano partiti. Lì abitava Bertagnin che aveva i figli partigiani, era un anziano, e ha detto: “sa dai trattiamo arrendetevi” eccetera e infatti loro poi risulta hanno detto: “grazie Bertagnin che ci hai salvato la vita!”
Avviene questa trattativa e i mongoli, che poi erano caucasici, sono usciti dalla casa più o meno per arrendersi, ma i tedeschi no; infatti, quando è ricominciata la sparatoria, pare un sottufficiale tedesco ha preso il Fjodor nel collo. Fjodor si era alzato in piedi dai mucchi di legna che c’erano qui perché lui, essendo russo, parlava per far arrendere questa gente, che stava già arrendendosi, invece, dopo che è stato ucciso la battaglia ricomincia, quasi tutti sono stati presi prigionieri e gli altri sono scappati lungo il fiume e han cercato di salvare la pelle, soprattutto gli ufficiali tedeschi eccetera. Questo diciamo è il capitolo battaglia, c’è un dopo che è molto più importante forse. Lui (riferendosi a Fiodor), da buon partigiano, ex militare russo, doveva essere un sergente, qualcosa come Bisagno, sergente del genio … sapete che i prigionieri russi che tornavano in Russia erano considerarti disertori, da Stalin, purtroppo era così, per cui molti russi non sapevano se tornare o meno. Lui (Fiodor) tornando con una medaglia d’oro dell’esercito italiano, ha rotto un po' questo muro, per cui anche in Russia hanno dovuto riconoscere che i loro prigionieri in Italia avevano fatto, avevano continuato la lotta per cui … oggi si parla di 5.000 russi che si sono arruolati nelle formazioni partigiane, non di quattro o cinque … alcuni si sono fermati ma poi quelli che sono tornati non sono più stati considerati traditori o della gente che si è arresa, proprio grazie a questa medaglia d’oro … che poi ce n’è stata una seconda, sempre di un russo verso il Friuli che è stato anche lui insignito di medaglia d’oro.
Dopo lunghe ricerche si è scoperto (Fjodor) dove abitava, chi era eccetera e tutti gli anni una delegazione russa viene qui con il Consolato di Genova a onorare la memoria di questo russo che ha vissuto a Roccaforte ed è morto in quella curva lì. |