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Montanari Stefano, 29 anni residente a Milano.
Nel libro di Ugo Scagni “La Resistenza scolpita nella pietra” si legge a pagina 40:
“20 luglio. A Premosello, in provincia di Novara, i nazifascisti fucilano 9 persone accusate di avere tentato di unirsi alle formazioni partigiane della Val d’Ossola. Tra i fucilati ci sono Giordano Delbò e Luigi Raguzzi, due agenti pavesi della milizia ferroviaria”
Si riporta anche il resoconto fornito dal prof. Pier Antonio Ragozza di Domodossola, storico locale, riguardante l’uccisione di alcuni militi della Guardia Nazionale Repubblicana specialità ferroviaria, avvenuta sulle montagne di Premosello – nei pressi della Colma, via di accesso alla Val Grande – e che erano stati catturati presso la stazione di Cuzzago, una frazione del comune.
I militi – che al momento della cattura non avevano opposto resistenza, come mi raccontò un ufficiale partigiano che aveva partecipato all’azione – pagarono probabilmente il fatto di essere stati catturati ad un paio di settimane dalla conclusione del tremendo rastrellamento nazifascista della Val Grande, in cui vi furono uccisioni, rappresaglie e stragi come quelle di Fondotoce, Baveno ecc.
INFORMAZIONI STORICHE
14 luglio: diciassette fascisti sono catturati su di un treno bloccato a Cuzzago da una pattuglia del "Valdossola"; portati in montagna, quindici di essi sono fucilati [citazione da “I giorni della semina” di Nino Chiovini, ed. Vangelista, Milano 1979]
20 luglio risultano uccisi in località Alpe Colma, dove furono sepolti, i seguenti militi catturati a Cuzzago: Mancini Lino, 20 anni residente ad Acqua Negra, Cremona; Doldi Marco, 19 anni residente a Cremona; Bellandi Walter, 20 anni residente a Cremona; Delbò Giordano, 22 anni residente a Pavia; Gregorio Franco, 18 anni residente a Milano; Montanari Stefano, 29 anni residente a Milano; Podrecca Domenico, 18 anni residente a Milano; Raguzzi Luigi, 22 anni residente a Pavia; Sorrenti Giovanni, 29 anni residente a Cremona. Il riconoscimento delle spoglie dei militi venne effettuato dai familiari – genitori (il padre del Delbò riconobbe anche le spoglie del Mancini), fratelli o sorelle – o da amici. Dal verbale di rinvenimento sconosciuti del 10 dicembre 1945 redatto in occasione della traslazione al camposanto di Premosello, risultano altri cinque militi ferroviari uccisi sempre all'Alpe Colma il 20 luglio 1944; lo stato di avanzata decomposizione e l’assenza di documenti ne impedì però il riconoscimento [Registro dei Morti Comune di Premosello - dal verbale di rinvenimento sconosciuti del 20 ottobre 1945].
Dagli elenchi reperibili sul web dei caduti della RSI, i fucilati che in gran parte erano Allievi Militi risultavano appartenenti alla 2a Legione Ferroviaria e vi compaiono pure i nomi di Izzo Mario, Vinci Giovanni, Carbone Rocco, Curcio Sebastiano, quattro dei cinque militi non identificati, non solo per lo stato in cui erano ridotte le salme, ma forse anche perché originari del sud Italia non vi erano in zona congiunti in grado di riconoscerli.
Si aggiunge che a seguito della fucilazione l'11/8/44 di quindici uomini a Milano, in Piazzale Loreto, il comando delle Brigate “Garibaldi” dispose come contro-rappresaglia la fucilazione di trenta prigionieri in sue mani e “...di quindici fascisti catturati su un treno in Val d'Ossola” (citazione da “Le SS Italiane” di Ricciotti Lazzero, ed. Rizzoli - Milano 1982 pag. 142-143 e idem in “Le brigate Nere” sempre di Ricciotti Lazzero, ed. Rizzoli - Milano 1983 pag. 66); non è dato sapere se il fatto, pur con discordanza di date di circa un mese, sia lo stesso di Cuzzago/Colma.
Nel diario storico della 30a Legione G.N.R. si legge: “13 luglio ... Nella serata sono stati prelevati a Crusinallo (ma potrebbe essere Cuzzago) 25 agenti di P.S. che al comando di un ufficiale si trasferivano per ferrovia da Novara a Domodossola”. |