operaio, partigiano della 2a Divisione GL Masia, Volante del Tenente Guido; nome di battaglia Genio. Nato a Stradella il 4 settembre 1919 e residente a Stradella. Entrò a far parte della Resistenza armata nell ottobre  del 1944, precisamente nella - volante -  della IVa Brigata G.L. comunemente chiamata Volante di Guido dal nome del comandante di Brigata Guido Dassori (ten. Guido) e partecipò a tutte le azioni compiute da questa squadra particolarmente addestrata per i colpi di mano. Tizzoni si fece partigiano a Casa Marchesi di Zavattarello, dove prese i primi contatti con i ribelli. Silvio Marchi (Silvio), già comandante di questa volante e successivamente comandante del Distaccamento Brambilla della Brigata Carini (Divisione Valle Versa Dario Barni), ricorda in ogni particolare l ultima azione compiuta insieme a Genio e le circostanze della sua morte:

- il 22 novembre 1944, riferisce Silvio, avuto notizia che a Cascina Bosco di Zenevredo era nascosto un notevole quantitativo di generi alimentari diversi e che il proprietario, Gino Bottini, aveva manifestato il desiderio che esso finisse nelle mani dei partigiani piuttosto che in quelle dei tedeschi, rassicurato che il rastrellamento tanto paventato non sarebbe iniziato che nella settimana successiva, un piccolo nucleo composto da me, comandante, da Ernesto Tizzoni (Genio), da Arturo Achilli (Lupo), insieme con un civile di Pometo che per l occasione forniva il mezzo (un vecchio camioncino alegna), scendemmo il giorno dopo e raggiungemmo il posto segnalato. Qui caricammo tutto quanto il materiale e e riprendemmo la via del ritorno ma, alla periferia di Strdella, il vecchio _Bafiu - ci avvertì che non si poteva risalire la Valle Versa perchè era in atto il rastrellamento. Fu così che riparammo nei boschi del Po, ai Casotti, una cascina seminascosta sulla riva destra del fiume. Qui arrivammo verso il mezzogiorno, nascondemmo con l aiuto di alcuni abitanti della casail camion, celadolo con rami e fascine, col proposito di andarcene e di recuperarlo il giorno dopo e rendendo garanti di esso tutti i presenti. Intanto si pensò di mangiare qualcosa e io incaricai della bisogna il nostro autista il quale, montato in bicicletta, si recò a San Cipriano po. Ma ecco comparire, era appena trascorso il mezzogiorno,un automobile montata da quattro della Brigata Nera, tra i quali Antonio Burla, detto Stagnon, e Giuseppe Vercesi, detto Gipèi, seguita da un autocarro pino di militi. Fu giocoforza andarcene in ordine sparso anche perchè eravamo in borghese e armati della sola pistola (abbigliamento richiesto dal proprietario della Cascina Bosco per evitare di comprometterlo). Senonché Tizzoni, nel momento in cui si allontanava, vide ritornare l autista andato per la spesa e si preoccupò, salendo sulla strada, di avvertirlo che erano arrivati i fascisti. A questo punto i due furono scorti: l autista fece in tempo ad allontanarsi in bicicletta ma Tizzoni fu catturato e portato nella cascina. Io ero ancora sul posto e altro non mi rimase che nascondermi nella stalla, calato nella mangiatoia. I fascisti, che certo non conoscevano il numero dei partigiani presenti, entrarono, guardarono intorno e riuscirono. Genio fu subito fucilato sul posto. Certamente, anche in questa occasione, ci fu un delatore, pensai in un primo momento ad una donna di Stradella che si aggirava nei boschi a far legna, ma il dubbio rimase infondato, soprattutto per ragioni di tempo; è invece possibile che un dipendente della cascina, forse un meridionale, si sia allontanato a nostra insaputa e da San Cipriano abbia avvertito della nostra presenza i fascisti.-

Su una parete della casa, contro la quale Tizzoni è caduto, è posta una lapide commemorativa. Il Comune di Stradella e quello di San Cipriano hanno intitolato a Ernesto Tizzoni una strada cittadina. la salma riposa nel Sacrario ai Caduti nella lotta di Liberazione.

(Fonte: I Caduti della Divisione Matteotti Valle Versa Dario Barni - Bruno Meriggi)