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artigiano, partigiano della Divisione "Gramsci", Brigata "Togni"; nato a Lecco l'8 settembre 1924 e residente a Pietra de' Giorgi; catturato l'11 marzo 1945 dalla Sicherheits durante uno scontro, veniva portato in carcere a Cigognola, dove era fucilato tre giorni dopo. Una via di Pietra de' Giorgi porta il suo nome. Alla sua memoria è stata conferita la M,.edaglia di Bronzo "alla memoria".
La fucilazione di Moretti
(tratto da “La Resistenza e i suoi Caduti tra il Lesima e il Po” di Ugo Scagni ed. Guardamagna)
“…Tuttavia il successo è anche amaro, perché alla gioia che ne scaturisce si accompagna la notizia che Fiorentini, furente per la sconfitta subita, ha decretato la fucilazione di Renato Moretti. A nulla valgono i tentativi effettuati dai comandanti garibaldini per riavere il Moretti, offrendo come contropartita i fascisti fatti prigionieri nella battaglia appena conclusa. Fiorentini non tratta, vuole la morte immediata del valoroso partigiano catturato con le armi in pugno. Due giorni dopo la conclusione della battaglia, sulla piazza di Cigognola, Moretti affronta la morte serenamente e pronunciando parole di commiserazione nei confronti dei suoi carnefici.
Don Emilio Ginocchio, parroco di Cigognola, che lo ha assistito insieme ad alcuni familiari del condannato, ha scritto in proposito: "Attese la morte serenamente. Confortò i genitori che erano sopraggiunti, e li esortò ad essere calmi. Poi si rivolse al plotone di esecuzione e disse con voce ferma e forte “Ragazzi andiamo” . Scese lo scalone del castello accompagnato da don Ginocchio e giunto sul piazzale antistante si rivolse ai sicari aggiungendo “Mirate al petto, vi raccomando!” Dette l'ultimo sguardo ai colli e alla valle che si andavano risvegliando alla primavera, poi strinse la mano a tutti e infine, scopertosi il petto, comandò a voce altissima: Fuoco!
Erano le 12,15 del 14 marzo 1945.
Tutta la popolazione di Cigognola, chiusa nelle case, udi distintamente la voce dell'eroe che ordinava ai carnefici, impavidamente, di far fuoco contro se stesso. Il suo grido era un urlo di libertà.
Aveva 20 anni".
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