Monte Calenzone strada per la frazione Casale nel comune di Zavattarello. Monumento realizzato in prossimità del luogo dove è caduto l'aereo americano con sette militari alleati a bordo (volo USAAF C-47A 42-100954 appartenente alla 64th TGC) partito da Rosignano (LI).
Il monumento è stato inaugurato il 04 novembre 2017 con una cerimonia alla presenza di alcuni parenti di due degli aviatori deceduti nell'incidente, in particolare era presente il figlio del cugino di John Rupnik, Branko Rupnik con il proprio figlio, arrivati dalla Slovenia dove attualmente vivono e Therese Perzyk, la sorella di Richard, proveniente da Detroit (USA) insieme ad altri congiunti, alla quale è stato consegnato il braccialetto del fratello Richard, ritrovato nell'estate del 2015 sul luogo dell'incidente da alcuni appartenenti al Gruppo Ricercatori Aerei Caduti di Piacenza.
La consegna del braccialetto è avvenuta durante la cerimonia nella piazza di Zavattarello ad opera di Luigino Panigazzi, l'unico partigiano ancora vivente che assistette la sera del 22 febbraio 1945 al tragico incidente. Erano presenti alla cerimonia il Sindaco e altre autorità civili e militari tra cui le bandiere delle sezioni ANPI di Zavattarello, Val di Nizza e Piacenza.
Nella fotografia sono visibili Branko Rupnik con il proprio figlio, Therese Perzyk, il Sindaco di Zavattarello e un congiunto di Richard Perzyk al momento in forza come Maggiore presso l'Aviazione Americana.
Nel giardino della Memoria ha trovato anche collocazione, con cerimonia del 4 novembre 2021, un cippo intitolato “Al Milite Ignoto eroe senza nome”; questa collocazione ha fatto seguito al conferimento della cittadinanza onoraria che il Comune di Zavattarello ha concesso al Milite Ignoto a fine maggio 2021. Alla cerimonia di inaugurazione del cippo erano presenti le autorità civili e militari del luogo e alcuni rappresentanti delle Associazioni d’Arma, tra cui il Presidente della Sezione di Voghera dell’Arma di Cavalleria e il Gen. di Cavalleria Mauro Arnò.
Nel sito "http://www.gracpiacenza.com/c-47-dakota-monte-calenzone.html del Gruppo Ricercatori Aerei Caduti di Piacenza è disponibile una documentazione riguardante il luogo dove è caduto l'aereo e i ritrovamenti scoperti durante un sopralluogo effettuato il 21 giugno 2015.
da "L'altra guerra" di Giulio Guderzo
Il lancio era stato richiesto dalla missione PEEDEE dell'OSS guidata dal capitano Leslie Vanoncini e il nome in codice del campo era Peedunk.
Nel NAW,RG 226, E 143, B 9, F 124, om 34 risulta " 2 to Peedunk failed no reception, 1 plane to Peedunk did not return.
La sera del 20 febbraio erano già stati effettuati 2 lanci; nel Bi-Weekly Report, 15 thru 28 February 1945, a firma Stapleton l'inventario del materiale lanciato (in ISP,FC,II p.101) elenca 23 sacchi di munizioni di vario calibro per fucili, fucili mitragliatori e mitragliatrici pesanti Breda, 11000 colpi per Bren, 16000 per Sten, 10 sacchi di bombe per mortaio da 45, 3 mortai da 45, una settantina di fucili, per lo più 91 e 41, oltre a camicie, cappotti, coperte, teli tenda, ecc...
La tragedia del Monte Calenzone (Documento n. 12. Relazione del Comando della 3^ Divisione Garibaldi "Aliotta"
Relazione sull'incendio di un aereo avvenuto a Zavattarello
La sera del giorno 22 febbraio doveva efferruarsi un lancio da parte degli Alleati alla 3a Divisione Garibaldi "Aliotta". Due sere prima era stato eseguito un lancio che doveva ritenersi di prova per la scarsità del materiale lanciato. Alle ore 21.30 circa ècomparso sul cielo di Zavattarello un aereo Alleato che è entrato in zona di lancio facendo i regolari segnali fotici. Da parte della formazione garibaldina è stato risposto con i segnali convenuti. Dopo due giri sul campo, l'apparecchio sganciò due bidoni; immediatamente dopo si assistette al seguente triste spettacolo: una lingua difuoco partì dal motore di sinistra del velivolo, la fiammata fu seguita da un sibilo, poi da un boato e quasi subito l'apparecchio picchiò senza speranza, precipitando contro la più bassa pendice di un monte. I patrioti accorsero immediatamente sul posto; il velivolo era un rogo scoppiettante per l'esplosione di materiale da guerra trasportato; in mezzo al rogo ardevano i corpi dei componenti l'equipaggio. Soltanto dopo alcune ore fu possibile recuperare le salme. Si trattava di sette aviatori, tutti di sesso maschile, completamente carbonizzati.
I corpi vennero pietosamente ricomposti e trasportati alla camera mortuaria del cimitero di Zavattarello. Ilparroco diede la prima benedizione. Per tutto il giorno un picchetto di garibaldini montò la guardia d'onore presso le salme. Il giorno 24 venne effettuata la funzione funebre. Dato che s'ignorava la religione dei valorosi caduti, il parroco non celebrò la messa, ma si limitò ad impartire una benedizione durante il breve ufficio funebre. Le salme furono trasportate a spalla dai garibaldini dalla camera mortuaria alla chiesa e dalla chiesa al cimitero fra due ali di folla. La popolazione di Zavattarello era accorsa in massa a rendere l'estremo saluto ai valorosi aviatori che avevano trovato la morte nel tentativo di apportare aiuto ai fratelli cornbattenti la dura lotta partigiana. Davanti al corteo sventolò la bandiera della Brigata Garibaldina "Crespi" nel territorio della quale era caduto l'apparecchio. Le bare fatte di legno, per mancanza di zinco, furono seppellite in una fossa comune cementata e calcinata, in maniera di permettere, a non lunga distanza di tempo, l'eventuale riesurnazione e trasporto delle salme:, qualora i governi Alleati e i familiari lo richiedessero. Sulla fossa comune venne posta una lapide fatta in sasso rustico. con il seguente epitaffio: " Nel porgere l'aiuto fraterno, cadde la mano mutilata dal destino. Agli eroici aviatori Anglo-Americani, i garibaldini della 3a Divisione Garibaldi "Aliotta" riconoscenti e mai dimentichi.
Cielo di Zavattarello. il 22/2/ '45»
Al momento dell'inumazione. i garibaldini hanno sparato una raffica a salve, fra la commozione dei presenti. Le salme sono ora affidate alla popolazione di Zavattarello che le ha prese in consegna attraverso l'organo insurrezionale e patriottico, il CLN locale. Già mani pietose adornano la fossa con i primi fiori primaverili. Intendiamo assicurare i Governi Alleati che le salme dei loro soldati saranno sempre gelosamente custodite dalla popolazione italiana, quale simbolo dell'estremo fraterno sacrificio, consumato per il raggiungi mento della stessa grande comune idea.
" Zona libera", 25 febbraio 1945
Documento n. 12. Relazione del Comando della 3a Divisione Garibaldi "Aliotta". (INSMLI, fondo CVL, b. lOO, f. 1)
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